Se Tiberio Giulio Cesare Augusto con le sue dodici ville è stato il tiranno più potente a far vacanza da queste parti, il più divertente e mondano è stato Totò e il gin Solaro riceve volentieri da lui lo scettro di imperatore di Capri.
Il monte Solaro, il più alto dell’isola, è stato buon ritiro d’eremiti, d’artisti e di malìe. Dalla vetta i faraglioni sono solo schegge d’azzurro; ha una flora così ricca e variata che a ogni passo si è avvolti in aromi diversi, il mirto, la zagara o l’erba cetrella che soffia profumo d’agrumi.
Sono sospiri seducenti che siritrovano tutti nella fragranza di questo dry gin, insieme al ginepro rosso del Cilento, al caffè di Napoli e al limone d’Amalfi.
La bottiglia in maiolica, con la sua forma ispirata alla torre dell’Orologio in piazzetta, e le decorazioni tipiche, sono un omaggio all’architettura locale e a un’arte antica.